L’obbligo di accettare pagamenti con carte di debito per imprese e professionisti ha destato sin da subito alcune perplessità, soprattutto con riferimento alla ratio della norma (ancora non perfettamente definita) e all’aggravio di costi previsto in capo agli operatori economici.

Tra tira e molla però lo scenario che si prospetta oggi davanti a noi è davvero sconfortante: unica certezza è che, fino al 30 giugno, non sarà previsto alcun obbligo, ma dopo tale data tutto è avvolto nel mistero.

Se infatti in un primo momento si era parlato di un obbligo “ a due tempi”, oggi, con il rinvio accordato con il Milleproroghe, non si comprende se ormai debba parlarsi di nuovo obbligo generalizzato in capo a tutti gli operatori.

Il Milleproroghe

Sebbene l’art. 15, comma 4 del D.L. 179/2012 avesse fissato l’entrata in vigore al 1° gennaio 2014 del nuovo obbligo pos, in mancanza dei necessari decreti attuativi, in un primo momento, l’obbligo è rimasto solo sulla carta.

Soltanto il 27 gennaio il Ministero dello Sviluppo economico ha stabilito che l’obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito sarebbe stato applicato a tutti i pagamenti di importo superiore a 30 euro disposti a favore di imprese e professionisti, per l'acquisto di prodotti o la prestazione di servizi.

Con il decreto in oggetto si introduceva inoltre un’attuazione in due tempi: si fissava l’entrata in vigore dell’obbligo al 28 marzo per tutti i soggetti il cui fatturato dell'anno precedente fosse stato superiore a duecentomila euro, rimandando a un successivo decreto, da emanarsi entro il 28 giugno, la definizione delle modalità di adeguamento per i soggetti con fatturato inferiore a 200 mila euro.

Con la conversione del decreto Milleproroghe, tuttavia, è stato previsto un generale rinvio al 30 giugno 2014, senza fissare alcuna distinzione.

Pertanto, in virtù delle novità legislative introdotte, è possibile affermare che il regolamento emanato nel mese di gennaio non possa trovare applicazione, almeno con riferimento alla disciplina transitoria, in quanto non tiene in alcun modo conto del differimento accordato con il Milleproroghe: è probabile dunque che sia necessario provvedere a una sua totale riscrittura.

Sebbene sia ormai certo che nessun obbligo scatterà il 28 marzo 2014, resta quindi da chiarire se, alla data del 30 giugno, anche le imprese e i professionisti di minori dimensioni saranno chiamati all’appello.

Da più parti si è parlato della necessità di considerare la data del 30 giugno come quella di decorrenza dell’obbligo con riferimento a tutti gli operatori economici, anche in virtù dei nuovi principi espressi con la delega fiscale.

È infatti bene ricordare che, tra i principi che dovrebbero guidare il Governo nell’obiettivo di rafforzare i controlli fiscali vi sia, appunto, il ricorso ai metodi di pagamento sottoposti a tracciabilità.

Si vuole tuttavia precisare in questa sede come, sempre l’articolo 9, abbia richiesto che sia altresì favorita una corrispondente riduzione dei relativi oneri bancari: speriamo quindi che l’attenzione non sia posta solo su determinati aspetti, a discapito di altri.

Autore: Redazione Fiscal Focus